IL CENTRO ETNOGRAFICO DEL COMUNE DI FERRARA

E

L’OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA FOTOGRAFIA


segnalano



RENCONTRES PHOTOGRAPHIQUES DE SAINT GENIEZ D’OLT



L’EMOZIONE DELLA FORMA QUIETA.

 40 haiku fotografici.

di Roberto Roda


Parte prima. 

Sul paesaggio umano

Parte seconda. 

Sul nudo femminile



COMUNICATO STAMPA


Dal 10 luglio al 21 agosto 2008 in Francia, a Saint Geniez d‘Olt, avranno luogo i Rencontres photographiques promossi dall’Associazione M’Arts Mots Culture in collaborazione con Conseil Général de L’Aveyron; Mairie de Saint Geniez d’Olt; Galerie l’Arche (Alès e Sait Geniez d’Olt).


Sono 34 i fotografi selezionati e invitati ad esporre: fra loro anche l’italiano Roberto Roda che per l’occasione presenta la mostra L’EMOZIONE DELLA FORMA QUIETA. 40 haiku fotografici. L’esposizione si presenta divisa in due parti tematiche: la prima  è dedicata al paesaggio umano ed  buona parte riconducibile alla attività di ricerca territoriale e antropologica realizzate per Centro Etnografico Ferrarese, la seconda attiene invece alla convenzione estetica del nudo femminile e si ascrive alla più personale dimensione artistica del fotografo.


La mostra


L’haiku è una forma di poesia giapponese dove un attimo di vita diventa verso.

Le immagini che Roberto Roda presenta ai Rencontres di Saint Geniez d’Olt sono pensate come degli haiku visivi: immagini volutamente piccole, minimaliste, ove il ricordo diventa immagine.

Sono immagini d’affezione  scattate dalla metà degli anni settanta ad oggi. L’autore le trae dai suoi archivi per rileggerle a distanza di anni, utilizzando una macchina fotografica digitale o la fotocamera di un telefonino. Seguendo nuove istintività l’occhio fotografico digitale non “riproduce” l’immagine originale, ma la riscrive da angolazioni inconsuete, sfuocando alcuni particolari, accentuandone altri, deformando più o meno impercettibilmente forme e prospettive. Il linguaggio fotografico si adegua ai meccanismi della memoria e si comporta in modo analogo perché,  con lo scorrere dell’ esistenza, i ricordi tendono solitamente a sfumare tranne alcuni che invece sembrano capaci di attivare il processo opposto: certi episodi di vita, infatti, inspiegabilmente ingigantiscono e vanno ad assumere maggiore considerazione di quanto avessero mai ricevuto al momento del loro accadere. Roda configura così nuove immagini che mantengono con le foto primigenie un rapporto di disomogenea infedeltà. In tutte domina un poetico senso di quiete.

L’autore

Roberto Roda, etnografo, fotografo e artista, è nato nel 1953 a Ferrara, ove vive e lavora presso il Centro Etnografico del Comune di Ferrara. Coordina l’Osservatorio Nazionale sulla Fotografia. Ha profuso nella fotografia un impegno articolato. Come etnofotografo ha firmato importanti ricerche sul campo, come fotografo del territorio ha realizzato innovativi censimenti e rilievi di beni paesaggistici, architettonici, urbanistici, come antropologo visuale ha prodotto saggi di metodologia fotografica applicata alle scienze umane, come storico e critico della fotografia ha pubblicato studi e curato rilevanti eventi espositivi. Questa intensa attività “scientifica” non ha limitato l’impegno che lo stesso autore ha profuso nella fotografia creativa e nella ricerca artistica, un impegno che ha preso l’avvio nel lontano 1972 e si è poi intensificato dopo le prime mostre nel 1975. Roda ha progressivamente sviluppato una qualificata attività espositiva realizzando, nel corso di oltre 35 anni, sempre e solo progetti a tema ospitati da prestigiose gallerie private e musei pubblici in Italia e altrove (Francia, Slovenia, Stati Uniti, ecc). 

Attualmente, sino a metà agosto, un’ampia mostra retrospettiva di opere di Roda (Reload, fotografie d’affezione 1972-2008) è in parete presso la civica Galleria d’Arte Moderna “A. Bonzagni” di Cento.



























COMUNE DI FERRARA / Centro Etnografico Ferrarese e Osservatorio Nazionale sulla Fotografia / Via Frescobaldi 40 / 44100 Ferrara / 0532 242213 / etnografico@comune.fe.it